Tabacco killer, 1 morto ogni 6 secondi Gli esperti scrivono all'Oms: «Le e-cig aiutano a ridurre i danni»

29.05.2014 17:41

Un bollettino di guerra aggiornato annualmente. Fa paura il conteggio delle vittime per le malattie correlate al fumo diffuso dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) in vista della Giornata mondiale senza tabacco, il prossimo 31 maggio. Nel mondo muore di tabacco una persona ogni 6 secondi. Entro il 2030, avanzando di questo passo, le vittime saranno 8 milioni all'anno: 80mila sono in Italia, con il cancro al polmone a farla da padrona. Ma ci sono anche gli “innocenti”. L'Oms calcola che 600mila non fumatori muoiano ogni anno per colpa del fumo passivo. Contro queste cifre drammatiche l'Oms propone di aumentare la tassazione: secondo la direttrice generale dell'Oms Margaret Chan "aumentare le tasse sul tabacco è il modo più efficace per ridurne il consumo e salvare vite umane".

 

Il ruolo dell'e-cig – Tassare le sigarette del 50%, secondo l'Oms, porterebbe benefici ai consumatori e alle economie degli Stati. Ma si fanno avanti anche altre voci. Un gruppo internazionale di 53 scienziati di cui fanno parte gli italiani Umberto Veronesi, Umberto Tirelli e Riccardo Polosa ha preso carta e penna e ha scritto ai vertici dell'Organizzazione mondiale della sanità per sventare il possibile inserimento delle sigarette elettroniche classificandole come sigarette di tabacco nella Convenzione Quadro sul Controllo del Tabacco (FCTC) dell'Oms che si riunirà a ottobre a Mosca. Per gli esperti sarebbe "un errore gravissimo", in quanto, si legge nella missiva le e-cig “potrebbero svolgere un ruolo significativo nel raggiungimento degli Obiettivi 2025 delle Nazioni Unite per ridurre le malattie non trasmissibili”. Secondo gli esperti classificare le e-cigarettes al pari delle sigarette convenzionali è sbagliato non solo perché le “e-cig non sono prodotti del tabacco”, ma anche perché affermare che “sono rischiose quanto altri prodotti del tabacco – continua la lettera - invierebbe un messaggio erroneo e desolante ai milioni di svapatori che hanno usate le e-cig per smettere di fumare, e scoraggerebbe il resto dei fumatori dal provarle”.

 

Il commento - “Per quanto assurdo, l'OMS sta tentando di parificare le sigarette elettroniche a quelle convenzionali – dice uno dei firmatari della lettera all'Oms, Riccardo Polosa, Direttore del Centro di Prevenzione e Cura del Tabagismo dell'Università di Catania e responsabile scientifico Lega Italiana AntiFumo - con effetti assolutamente controproducenti per la salute pubblica. Le e-cig non contengono tabacco e non prevedono la combustione per funzionare. Fatta questa premessa è intuitivo che siano più sicure delle 'bionde' e che siano in grado di migliorare lo stato di salute dei fumatori che decidono di utilizzarla al posto delle sigarette convenzionali”. Gli scienziati pro-ecig sono convinti ad andare avanti, contestando una delle principali preoccupazioni legate alle “elettroniche” che riguarda i più giovani. “L'OMS non può ignorare il parere scientifico di 53 esperti internazionali di tabagismo e salute pubblica – afferma Polosa -. Il rischio è quello di perdere un'occasione epocale per favorire quell'accelerazione verso la fine del tabagismo che da decenni si auspica”.